mercoledì 10 febbraio 2016

Antica Roma - I Sette Re di Roma


  Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria

Monarchia 753 aC - 509 aC.


Dalla sua nascita, avvenuta nel 753 a.C. fino al 509 a.C. Roma fu una monarchia il cui governo era affidato ad un re che deteneva tutti i poteri:
«  guidava l'esercito,
«  amministrava la giustizia,
«  promulgava le leggi,
«  era il capo religioso della popolazione. 

I re di Roma non erano tali per nascita, ossia non c'era una famiglia reale (dinastia) e non c'erano diritti di ereditarietà del trono. Alla morte di un Re il Senato ne nominava uno nuovo scegliendo tra i nobili e i patrizi che meglio potevano assumere questo ruolo importante. 
Il periodo monarchico di Roma durò circa 250 anni, in questo arco di tempo fu governata da  7 re,  diversi tra loro per nascita e per carattere ma tutti, contribuirono alla crescita della città e della popolazione.

1.       753 aC. - 716 aC.              Romolo
2.       715 aC. - 672 aC.              Numa Pompilio
3.       672 aC. - 640 aC.              Tullo Ostilio
4.       640 aC. - 616 aC.              Anco Marzio
5.       616 aC. - 579 aC.              Tarquinio Prisco
6.       578 aC. - 535 aC.              Servio Tullio
7.       534 aC. - 509 aC.              Tarquinio il Superbo

Romolo
IL FONDATORE

(origine = Latina)
753 aC. - 716 aC.


Numa Pompilio
IL SACERDOTE

(origine = Sabina)
715 aC. - 672 aC.

Successore di Romolo e nipote di Tito Tazio, era quindi di origine sabina.
«  Numa Pompilio fu il più grande re dopo Romolo e il suo regno fu caratterizzato da un lungo periodo di pace.
«  Re Numa cercò di trasmettere al popolo i valori della religione e della virtù, che sentiva profondamente propri al punto che lui stesso accettò la carica di re solo dopo avere interpretato favorevolmente gli auspici divini.
«  Fece edificare molti templi a Roma.
«  Riformò il calendario che iniziava da Marzo, e in esso indicò i giorni fausti (positivi) e i giorni infausti (negativi), in cui non poteva essere presa nessuna decisione pubblica.
«  A Numa si attribuisce, l’istituzione del PONTIFEX MAXIMUS (il capo fra i sacerdoti), di cui egli sarebbe stato il primo, e del collegio delle vergini Vestali.


Tullio Ostilio
IL GUERRIERO

(origine = Latina)
672 aC. - 640 aC.

La politica di Tullio Ostilio fu diversa da quella di Numa; già dal nome, derivante da "hostis" si intuisce che fu "ostile" cioè predisposto alla guerra. Roma infatti si trovava in posizione strategica e aveva bisogno di difendersi dai popoli vicini.
«  A lui si deve la guerra contro Alba Longa, che si decise sotto forma di duello tra i massimi campioni delle due città, per evitare un conflitto lungo e sanguinario.
«  Fu così che si affrontarono gli Oriazi contro i Curiazi, battaglia che fu, infine, vinta dagli Oriazi romani.
«  Vinta e sottomessa Alba Longa, Tullio Ostilio continuò la sua espansione conquistando le città etrusche di Veio e Fidene.
«  Il re di Alba Longa cercò però di ribellarsi a Roma e di sostenere le città etrusche. Fu sconfitto e ucciso. Alba Longa venne distrutta e la sua popolazione deportata a Roma; non fu però ridotta in schiavitù perché Roma aveva bisogno di crescere e dunque di nuova popolazione, e per via degli antichi legami di sangue che avvicinano i due popoli. I territori di Alba Longa però furono abbandonati.
«  A Tullio Ostilio si attribuisce la costruzione della prima sede del Senato. Fino a quel momento le sedute avvenivano nell'area del Comizio, tra il Palatino e il Campidoglio.

Anco Marzio
IL MERCANTE

(origine = Sabina)
640 aC. - 616 aC.

Discendente di Numa Pompilio viene eletto dopo la morte di Tullio Ostilio in un momento in cui l’Urbe era divenuta ormai la più importante città del  Lazio.
«  Anco Marzio dette forte impulso al commercio ed accrebbe la ricchezza di Roma.
«  Il Foro boario divenne il centro di scambi commerciali. Qui si incrociavano la via Salaria (del sale), le vie della transumanza (bestiame) e le vie che portano alle città etrusche del sud e del nord.
«  Con l'accrescere dell'importanza commercio si rese necessario fortificare il colle Gianicolo, al di là del Tevere, aumentando così  il territorio urbano.
«  Per volere di Anco Marzio venne costruita la via Ostiense e  venne fondata la prima colonia romana a Ostia.
«  Numerose le opere architettoniche; si ricorda il primo scalo portuale sul Tevere, il porto Tiberino, il primo ponte sul Tevere, il ponte Sublicio in legno che sostituiva l'antico guado presso  l'isola Tiberina.

Tarquinio Prisco
IL COSTRUTTORE 
(origine = Etrusca)
616 aC. - 579 aC.


Tarquinio Prisco fu il primo re etrusco a governare l’Urbe. Originario di Tarquinia, si stabilì a Roma con la moglie, una nobildonna etrusca dove fu benvoluto da Anco Marzio che lo rese partecipe della vita cittadina. Alla morte di questo si candidò personalmente per sostituirlo e, grazie alle sue capacità oratorie e politiche, riuscì a farsi eleggere re di Roma.
«  Governò saggiamente e, sotto il governo di Tarquinio Prisco, Roma divenne una vera potenza.
«  Con lui la cultura etrusco-romana si impose in tutto il centro Italia.
«  Viene ricordato soprattutto per la realizzazione di numerose opere pubbliche:
o    Iniziò la costruzione della nuova cinta muraria della città,
o    Realizzò la Reggia dei Re, affacciata sulla Valle del Foro,
o    Innalzò il  Tempiodi Vesta e la casa delle Vestali.
o    Bonificò le paludi della valle del Foro (dove sorgeranno i fori romani),
o    Destinò la Valle Murcia, tra il colle Palatino e il colle Aventino, alle corse dei cavalli (qui sorgerà il Circo Massimo).
o    Realizzò infine un importante canale di scolo degli acquitrini, la Cloaca Maxima, che per millenni sarà la principale rete fognaria della città di Roma.
«  Il primo re etrusco proseguì anche la politica espansionistica romana nel Lazio. 
Con Tarquinio la cultura etrusca si impose nell’Urbe influenzando molti aspetti della vita dei romani. Nell'abbigliamento si imposero la toga, le calzature quadrate e l'utilizzo di tessuti pesanti. Si diffuse l'amore per il lusso e che caratterizzò per oltre un millennio il volto di Roma. Si iniziò anche a celebrare il "trionfo" (pubblico) del vincitore, acclamato dalla popolazione che partecipava sempre di più alle vicende politiche e militari. Le influenze etrusche modificarono fortemente le origine pastorali e contadine dei primi romani, contribuendo a rendere la grande città e proiettandola verso ambizioni sempre maggiori.

Servio Tullio

IL RIFORMATORE 

(origine = Etrusca) 

578 aC. - 535 aC.


Servio Tullio era figlio di una nobildonna etrusca deportata a Roma e, già dal nome, si capiscono le sue origini umili di "servo" in casa di Tarquinio Prisco.
«  Fu un grande riformatore sociale e politico e ottenne il consenso del popolo a cui riconobbe molti diritti e a cui concesse la possibilità di costruirsi una vita dignitosa, fu proprio il popolo ad acclamarlo re, durante un comizio.
«  Se ebbe il consenso dei Plebei, si inimicò la classe dei nobili (Patrizi).
«  Viene ricordato:
o    per avere eliminato la schiavitù per debiti;
o    per avere allargato l'esercito anche ai nullatenenti, istituendo la figura del soldato-contadino che combatteva per ottenere terra da coltivare e migliorare quindi la propria condizione economica e sociale;
o    per avere effettuato il primo censimento della popolazione in modo da rendere le tasse eque rispetto alle ricchezze di ciascuno.
«  Tra le opere architettoniche realizzate per suo volere, si annovera il proseguimento delle  mura a difesa della città (Mura serviane), ancora oggi visibili in alcuni tratti del centro della capitale.
Le sue furono ottime riforme democratiche, ma la sua fine sarà purtroppo violenta e ingloriosa: verrà infatti assassinato per mano della figlia e del marito di  lei, Lucio Tarquinio che voleva usurparne il trono.

Tarquinio il Superbo

IL TIRANNO 

(origine = Etrusca) 

534 aC. - 509 aC.


A Lucio Tarquinio fu dato il nome di Tarquinio il Superbo dopo avere ucciso, con la complicità della moglie  TulliaMinore, il padre di lei Servio Tullio.
«  Tarquinio il Superbo fu l'ultimo re di Roma. Fu avversato dalla popolazione sia per il comportamento immorale sia per alcune pessime decisioni con le quali venne nuovamente imposta la schiavitù della plebe romana e il senato fu privato di ogni potere.
«  Tarquinio il Superbo proseguì la politica espansionistica già attuata dai suoi predecessori, affermando la supremazia di Roma sul Lazio; mantenne il primato sugli Etruschi e sugli Equi.
«  Abbellì Roma, portando a termine la costruzione del Tempio di Giove sul colle Campidoglio (Giove Capitolino).
«  Trascurò completamente la politica interna, diventando quindi una figura avversa e odiata dal Senato e dal Popolo Romano.
«  Fu cacciato nel’anno 509 in seguito alla grave offesa arrecata da suo figlio Sesto Tarquinio a Lucrezia moglie del generale Lucio Tarquinio Collatino. Questa si suicidò per la vergogna, scatenando le ire del popolo. Fu l’avvio della rivolta guidata da Lucio Giunio Bruto e dallo sesso Collatino che poterà alla cacciata da Roma dei Tarquini e alla fine della Monarchia.
«  I tentativi fatti dal re per rientrare in Roma (per mezzo di una congiura, con le armi etrusche dei Tarquiniesi e dei Veienti, con quelle del re etrusco Porsenna, e addirittura con quelle dei Latini) fallirono tutti, e Tarquinio il Superbo morì in esilio, lontano da Roma.

1 commento:

  1. Ma che bello questo post, quasi bello come il mio che ho scritto quando vediamo.. nel 2011! Ora capisco perchè non si è indicizzato... Ho anche cercato i link dei credits ma niente, si riconosce il link a wikipedia ma non alla pagina fonte da cui il materiale è stato tratto senza autorizzazione. Ora cosa dovrei fare? faccio la procedura per chiedere la rimozione di questa pagina dai motori di ricerca come ho fatto con altre decine di pagine che nel tempo ho trovato? Ho sempre guardato con ostilità a questa nuova legge sul copyright, oggi un po' meno. https://www.elementari.net/2011/12/la-roma-monarchica-i-7-re-di-roma.html Proprio ieri ho pubblicato un video dove parlavo della mia collaborazione con una importante casa editrice che è stata molto corretta, mi ha contattata e ha utilizzato un mio brano in un testo didattico, il tutto gratuitamente. Ma gli insegnanti che rubano non si possono proprio vedere!

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