domenica 20 dicembre 2015

EROSIONE - TRASPORTO - DEPOSITO


Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria


L’EROSIONE

Ø  Che cosa è l’erosione?
L’erosione è un fenomeno naturale attraverso il quale i rilievi (montagne, colline, ma anche pianure) vengono modificati, abbassati, spianati e le rocce che li compongono frantumate,  sbriciolate e ridotte a dimensioni piccolissime, lentamente ma incessantemente. 

Ø  Che cosa produce l’erosione?
L’erosione è causata principalmente dagli agenti atmosferici. Tra essi i più importanti sono quelli legati all’acqua, come le precipitazioni (pioggia, Grandine, neve) il ghiaccio, il vento, ma anche i cambiamenti di temperatura ed infine l’azione del mare ed i suoi movimenti (onde e maree).

Ø  Dove avviene l’erosione?
L’erosione avviene principalmente sui rilievi ed è più forte laddove i dislivelli sono maggiori, a causa della forza di gravità, come in alta montagna e soprattutto nelle valli. Avviene anche lungo le sponde dei fiumi e dei laghi, nei deserti, lungo le coste alte e rocciose ed infine nelle pianure.

Ø  Come avviene l’erosione?
  • Le intense precipitazioni ingrossano i corsi di acqua di montagna (torrenti e ruscelli) che scendono verso il basso scorrendo impetuosamente sulle rocce, frantumandole, causando frane e smottamenti del terreno e scavando lentamente profonde valli a V.
  • Il ghiaccio che si forma nelle fessure delle rocce tende a frantumarle e a spezzarle. Le lingue dei ghiacciai che scorrono dall’alto delle catene montuose verso il basso, scavano profondamente il terreno e le pareti producendo le caratteristiche valli a U.
  • Il vento che soffia impetuoso nei deserti corrode lentamente le formazioni rocciose staccando piccoli granelli di sabbia che lentamente si accumulano.
  • La forza delle onde si abbatte con forza sulle coste alte e rocciose, frantumando le scogliere  e producendo particolari formazioni come scoglie, faraglioni ed archi marini.
  • Anche il movimento lento ma implacabile delle maree agisce sulle coste facendole arretrare progressivamente.

TIPI DI EROSIONE:

  •   Meterorica      Piogge e precipitazioni,
  •   Fluviale        Corsi d’acqua,
  •   Glaciale        Ghiaccio e ghiacciai,
  •   Eolica          Venti,
  •   Marina          Onde e maree.


TRASPORTO E DEPOSITO:

Ø  Che cosa produce  e quali sono le conseguenze dell’erosione?
L’Erosione produce il lento ma inesorabile abbassamento dei rilievi e la disgregazione delle rocce in forme e materiali via via sempre più piccoli.
  • La prima conseguenza è il trasporto di questi materiali.
  • La seconda è il deposito.

Ø  Che cosa è il trasporto?
Il trasporto è lo spostarsi dei materiali erosi (detriti) che vengono portati dai corsi d’acqua dai luoghi più elevati montagne e  colline, a quelli più bassi, pianure,  fino al mare ed ai fondali marini.
  • I detriti nello spostarsi vengono ridotti sempre di più nella forma, da macigni a pietre sempre più piccole, fino a trasformarsi in sabbia. La sabbia presente sui lidi e sulle spiagge marine o nei deserti è ciò che resta di antiche rocce sbriciolate.
  • L'acqua è il mezzo di trasporto principale per i materiali prodotti dall'erosione. I corsi d'acqua - soprattutto quelli montani - sono dotati di una grande capacità di trasporto di materiali.
  • Il materiale  trasportato   dai   fiumi,   in   seguito  alle  alluvioni,   forma   le   pianure alluvionali.
  • Il  vento  può trasportare  il  materiale finissimo  prodotto  dall'erosione  per  accumularlo sotto forma di dune nei deserti.
  • Le correnti marine possono trasportare  il  materiale finissimo  prodotto  dall'erosione  per  accumularlo lungo le coste basse e sabbiose.

Ø  Che cosa è il deposito?
Dopo il trasporto dei materiali erosi c'è il deposito di quei materiali che una volta depositati prendono il nome di sedimenti.
  • Le pianure alluvionali i deserti, le dune, le spiagge, e i fondi marini sono tutti depositi di sedimenti di materiale eroso.

EROSIONE CHIMICA




Esiste anche un altro tipo di erosione, l’erosione chimica.
Essa non è causata dalla forza degli agenti atmosferici ma avviene a causa di un fenomeno chimico per il quale l’acqua che penetra nel terreno fino in profondità, scioglie lentamente certi tipi di rocce (es. il calcare).
Questa decomposizione chimica delle rocce produce formazioni caratteristiche quali le grotte sotterranee dove possiamo trovare le stalattiti e stalagmiti, i fiumi e laghi sotterranei, ma anche strane aperture nel terreno che dalla superficie portano le acque piovane in profondità. Esse prendono il nome di inghiottitoi, doline e foibe.
Questo fenomeno prende il none di Carsismo e l’erosione chimica si può chiamare anche erosione carsica.

giovedì 17 dicembre 2015

I FUSI ORARI

Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria

Fonte: ANGET (Associazione, Nazionale, Genieri e Trasmettitori)  http://www.angetbo.net/orientarsi4.html

Un fuso geografico, per definizione, è l'area compresa fra due Meridiani.
I fusi orari nello specifico sono "spicchi" della superficie terrestre (ogni spicchio è formato da un meridiano e un parallelo), che hanno la stessa ora convenzionale, usate per scopi legali, economici e sociali.
Il fuso orario che comprende Greenwich è stato scelto come fuso zero per il tempo legale. Il globo è stato diviso in ventiquattro fusi, ognuno dei quali è sfalsato di un'ora, rispetto agli adiacenti. Ad esempio, quando a Greenwich sono le dodici nel fuso successivo sono le tredici, perciò, quando a Londra è mezzogiorno a Roma sono le tredici e a Mosca sono le quattordici essendo Mosca due fusi ad est di Greenwich.
Per comodità i fusi non sono stati tracciati esattamente lungo i Meridiani, ma si sono seguiti i confini fra gli Stati. Alcune nazioni, come l'Arabia Saudita, non hanno adottato il sistema dei fusi orari ed hanno un'ora locale mentre altri Paesi, come l'India, hanno adottato un orario sfasato di mezz'ora anziché di un'ora (Fig. 5).

Fig. 5  - I FUSI ORARI NEL MONDO

L'ORA NEL MONDO
Aden15.00Colombia7.00Irlanda 12.00Sierra Leone12.00
Algeria13.00Corea21.00Islanda 12.00Singapore19.30
Argentina8.00Costarica6.00Italia 13.00Slovacchia13.00
Australia:
orientale
22.00Danimarca 13.00Jugoslavia13.00Spagna13.00
centr. e merid.21.30Ecuador7.00 Kenya15.00Stati Uniti:
occidentale20.00Egitto14.00 Libia14.00orientali7.00
Queensland22.00Faer Oer12.00 Lussemburgo13.00centro orient.6.00
Azzorre11.00Fiji24.00 Malta13.00centro occid.5.00
Belgio13.00Filippine20.00 Marocco12.00estremo occid.4.00
Birmania18.30Fiinlandia14.00 Messico6.00Svezia13.00
Bolivia8.00Francia13.00 Nicaragua6.00Svizzera13.00
Brasile orientale9.00Germania13.00 Norvegia13.00Tahiti2.00
Canada:
costa
8.00Ghana12.00 Nuova Zelanda0.00Tunisia13.00
orientale7.00Giappone21.00 Paese Bassi13.00Turchia15.00
centro orient.6.00Gran Bretagna12.00 Paraguay8.00Uganda14.00
centro occid.5.00Grecia14.00 Polonia13.00Ungheria14.00
occidentale4.00hawaii2.00 Portogallo12.00Russia15.00
Canarie4.00Honduras6.00 Rep. Ceca13.00oltre 52° E.17.30
Cile12.00India17.30 Romania15.00Uruguay8.00

mercoledì 2 dicembre 2015

Civiltà Etrusca - Il territorio etrusco


Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria

Civiltà Etrusca - Il mito di Tagete


Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria




Tages o Tagete è una divinità etrusca figlio di Genio e della Terra.

Un giorno, un contadino di Tarquinia, mentre era intento ad arare la terra, nei pressi del fiume Marta, vide uscire un bambino da uno dei solchi tracciati. Gli sembrò quasi di vedere una zolla sollevarsi dal solco e assumere le sembianze del fanciullo. Chiamò quel fanciullo Tagete.

Il bambino era dotato di grande saggezza e di virtù profetiche. Aveva i capelli bianchi la pelle chiarissima e gli occhi rossi (era perciò un “albino”).

Tagete, considerato ora profeta e saggio, ora divinità, era apparso per insegnare agli etruschi l'arte della divinazione (manzia) e della giusta interpretazione del volere degli dei.

Ad ascoltare le sue parole giunse una moltitudine di persone da ogni parte dell'Etruria. Da lui sarebbe quindi nata anche la religione etrusca.

Visse soltanto il tempo necessario per insegnare agli Etruschi, accorsi sul luogo dove era nato, l’arte di predire il futuro. Scomparve poche ore dopo la sua miracolosa apparizione.
Dalle parole di Tagete nacquero tutte le forme di divinazione praticate dagli etruschi, in particolare la divinazione aruspicina delle viscere (fegato soprattutto) degli animali sacrificati.
Si narra anche che Tarconte, fratello (o forse figlio) di Tirreno, il re ed eroe del popolo etrusco a cui ha dato il nome, raccolse le rivelazioni di Tagete.

Tarconte trascrisse e raggruppò queste norme in tre serie di testi, detti appunto Libri Tagetici, opere tra le più sacre della cultura e della religione etrusca. Essi contenevano norme e indicazioni per la comprensione della volontà divina e il corrispondente giusto comportamento da mantenere.

Le tre serie dei libri tagetici erano: gli Aruspicini, i Fulgurali e i Rituali. Questi ultimi comprendevano anche i Libri Acherontici che costituirono le fonti ufficiali e che misero in luce i due punti essenziali della religione etrusca:
·         l’importanza della divinazione che permetteva di interpretare la volontà degli dei,
·         la necessità di istituire un preciso rituale per ogni circostanza della vita sia pubblica che privata.

A ciò erano preposti i sacerdoti, una casta privilegiata che si trasmetteva la carica di padre in figlio, ed erano divisi in due categorie: Aruspici ed Auguri.

Il tutto ci viene raccontato da Cicerone (Cic. de Div. 2.23), e pure da poeti, tra i quali Ovidio (Ov. M. 15, 558).






Reticolato Geografico


Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria

Meridiani, paralleli, Latitudine Longitudine




Il reticolato geografico è una rete di linee immaginarie (meridiane e paralleli) che permette di definire la posizione di punti ed aree sulla superficie terrestre.

Per costruirlo si usano come punti di riferimenti i due poli, la linea dell’equatore e il meridiano di Greenwich.

I paralleli sono quelli che vanno da est verso ovest (ed hanno come punto di riferimento l'equatore 0°) mentre i meridiani quelli che vanno da nord a sud (ed hanno come punto di riferimento il meridiano di Greenwich)

I paralleli sono paralleli all’equatore e i meridiani passano per i due poli. I paralleli sono 180. I meridiani sono 360, uno per ogni grado. I meridiani a differenza dei paralleli sono tutti uguali, perché quest’ultimi girano intorno alla terra orizzontalmente, ed essendo “sferica” i paralleli più distanti dall’equatore hanno una circonferenza minore.

Ci sono altri due paralleli principali: tropico del cancro e del capricorno.

Per trovare l'esatta posizione di una persona sulla Terra, anche se questi si trova sull'Oceano è sufficiente indicare le sue coordinate geografiche, cioè la latitudine e la longitudine.

E' chiamata latitudine la distanza tra un qualsiasi parallelo e l'Equatore,mentre è detta longitudine la distanza tra un qualsiasi meridiano e quello di Greenwich. Si parla di latitudine nord per i luoghi situati nell'emisfero boreale, di latitudine sud per quelli che si trovano nell'emisfero australe.

La longitudine è la distanza di un punto della superficie terrestre dal meridiano di Greenwich. Si parla di longitudine est oppure di longitudine ovest a seconda che un luogo si trovi a est o a ovest rispetto al meridiano di Greenwich.

Queste distanze non si misurano in chilometri ma in gradi e nei sottomultipli del grado.

Distinguiamo:

  • Piani Meridiani: infiniti piani contenenti l’asse terrestre;
  • Piani paralleli: infiniti piani perpendicolari all’asse terrestre e paralleli tra loro;
  • Circoli Meridiani: circonferenze generate sulla superficie terrestre dai piani meridiani; ogni circonferenza è divisa dall’asse terrestre in due semicirconferenze chiamate meridiano e antimeridiano;
  • Paralleli: circonferenze generate sulla superficie terrestre dai piani paralleli.

[Il mondo è diviso in due emisferi: boreale (nord), australe (sud).]


ANTICHI REGNI MESOPOTAMICI - 3


 Materiale di Storia per le Classi Quarte - Scuola Primaria



Assiria
L'Assiria fu il nome della regione situata a sud dell'attuale confine tra Turchia e Irak, ma limitatamente alle alte vallate di Tigri ed Eufrate. Era già popolata nel Paleolitico, tuttavia non vi si ebbero comunità agricole sedentarie fino al 6500 ca. a.C.
Nel III millennio a.C. la civiltà sumerica fece sentire il suo influsso anche sull'Assiria. Dal 2300 a.C. circa essa fece parte del regno di Sumer e Accad. All'inizio del II millennio a.C., con il crollo del regno di Sumer e Accad, anche l'Assiria fu soggetta a ripetute invasioni. Intorno al 1810 a.C. il re assiroShamshiadad I (1813 - 1780) riuscì nondimeno ad estendere i suoi domini fino al Mediterraneo.




Ma questa fase espansiva non durò a lungo. Il suo successore fu sconfitto nel 1760 a.C. dal re babilonese Hammurabi, che annetté l'Assiria.
A partire dal 1500 a.C. circa, l'Assiria divenne vassalla del regno di Mitanni, lo stato degli Urriti. Ma il re assiro Assurubalit (1364 - 1228) riuscì a liberare la regione dai Mitanni.
Dal 1200 a.C. una nuova ondata di migrazioni cambiò profondamente la fisionomia dell'Asia occidentale. I cosiddetti Popoli del mare, provenienti probabilmente dalla penisola balcanica, riuscirono a penetrare in Anatolia, Siria e Palestina. L'Assiria resistette strenuamente agli attacchi dei nuovi nemici. Una celebre regina assira fu Shamuramat (810 - 806 a.C., la Semiramide dei Greci). Sull'onda della reazione alla minaccia di invasione, L'Assiria sviluppò nei secoli successivi una politica di espansione che arrivò al suo culmine con il re Sargon II (772 - 705) che annetté numerosi stati della Siria e dell'Anatolia. Suddivise l'impero in settanta provincie, ciascuna retta da un governatore, che rispondeva direttamente al re. E' ricordato, tra l'altro, anche per la fondazione della biblioteca di Ninive.
I successori di Sargon si posero il traguardo della conquista dell'Egitto e dell'Elam (regione dell'attuale Iran). L'Egitto fu conquistato da Assurbanipal (il Sardanapalo dei Greci), che distrusse Tebe e che saccheggiò anche Susa, la capitale dell'Elam. Regnò dal 668 al 629 a.C. Benchè sotto il suo regno l'impero assiro avesse raggiunto la massima estensione, in esso apparvero anche i primi segni di declino. Suo fratello guidò una rivolta che si propagò anche ai territori vicini. Ultimo dei grandi sovrani assiri, Assurbanipal è anche noto anche per aver grandemente potenziato la biblioteca di Ninive.
La morte di Assurbanipal fu seguita da torbidi, ma poco si sa degli eventi successivi. I Medi conquistarono la città di Assur (614 a.C.), e con l'aiuto dei Caldei, guidati da Nabucodonosor II, Ninive (612 a.C.) che venne distrutta. Un'ultima sconfitta subita dagli Assiri nel 609 a.C. sanzionò l'annessione definitiva dell'Assiria al regno di Babilonia.

FONTE:  http://digilander.libero.it/diogenes99/Babilonesi/Babilonesi.htm

lunedì 16 novembre 2015

ANTICHI REGNI MESOPOTAMICI - 2


 Materiale di Storia per le Classi Quarte - Scuola Primaria





Regno di Babilonia
La affermazione del Regno di Babilonia si ebbe nel 1760 a.C. con il gran re Hammurabi che pose termine al regno di Sumer e Accad, divenendo signore di un impero che si estendeva dal Golfo Persico al Mediterraneo. Durante il suo regno, il dio Marduk, protettore di Babilonia, venne venerato in tutta la Mesopotamia. Hammurabi fu anche un grande legislatore: il Codice di Hammurabi (stele del Louvre) è un famoso documento giuridico pervenutoci.
Ma a partire dai successori del figlio di Hammurabi, il regno babilonese subì un serio declino. Si ebbero moti di indipendenza da parte di alcune importanti città babilonesi e i Cassiti invasero per la prima volta il paese.

Anche un esercito ittita riuscì ad espugnare la città di Babilonia, e verso la metà del XVI secolo a.C. un re cassita riuscì a conquistare definitivamente il regno. Sotto la dinastia cassita Babilonia riacquisì potere e importanza, al punto di divenire, agli inizi del XV secolo a.C. uno dei quattro principali stati dell'Asia occidentale, assieme ai regni ittita, egizio e mitanni.
Nel corso del XV secolo a.C. anche gli Elamiti riuscirono ad imporre il loro potere su Babilonia, sconfiggendo i Cassiti. Tuttavia, nella Babilonia centro-meridionale fu fondata una nuova dinastia, nota come dinastia di Isin. Verso la fine del XII secolo a.C., Nabucodonosor I, che regnò dal 1125 al 1103 ca. a.C., uno dei re di Isin, sconfisse gli Elamiti e attaccò l'impero assiro.
Per i successivi due secoli il paese versò in uno stato di caos politico.
Fra le tribù confinanti con il regno di Babilonia, una molto potente era quella dei Caldei , che dominavano il territorio posto lungo il Golfo Persico, e che svolsero un ruolo importante nella storia del Medio Oriente dal IX al VI secolo a.C. Parteciparono alla distruzione del regno assiro e riuscirono a rendere Babilonia la potenza egemone per un breve periodo. Nel 626 a.C. un Caldeo di nome Nabopolassar si autoproclamò re di Babilonia. Alleatosi ai Medi, contribuì alla distruzione della potenza assira (distruzione di Ninive nel 612 a.C.).
Nel 605 il Caldeo Nabucodonosor II marciò contro gli Egizi che si erano ribellati, sconfiggendoli. Regnò 43 anni ed estese il controllo politico su gran parte della Mesopotamia. Gli studiosi della Bibbia lo identificano come il distruttore di Gerusalemme, che deportò gli Ebrei a Babilonia. Per archeologi e storici, fu un grande mecenate.
La rinascita babilonese non durò a lungo. Dopo la morte di Nabucodonosor, nel 562 a.C., vi fu un lungo periodo di disordini, al termine del quale, nel 539 a.C. i Babilonesi furono sconfitti dai Persiani di Ciro il Grande della dinastia achemenide. Questa dinastia regnò sulla Persia dal 550 al 330 a.C. Il nome deriva da Achemene, sovrano di Ansan (Iran sud-occidentale), ma il vero fondatore dell'impero fu il pronipote Ciro il Grande. Con Dario I, all'apogeo della potenza achemenide, l'impero suddiviso in venti satrapie, si estendeva dal fiume Indo fino alla Libia.

Con Ciro il Grande, Babilonia venne dunque annessa alla Persia. Il dominio persiano su Babilonia cessò nel 332 a.C. quando essa fu conquistata da Alessandro il Grande (l'ultimo re achemenide, Dario III, fu assassinato da un suo satrapo). Dopo Alessandro, la dinastia greca dei Seleucidi introdusse in Mesopotamia la cultura ellenistica. Il regno seleucide cessò nel 64 a.C. ad opera di Gneo Pompeo che lo ridusse a provincia romana.

FONTE:  http://digilander.libero.it/diogenes99/Babilonesi/Babilonesi.htm

ANTICHI REGNI MESOPOTAMICI - 1

Materiale di Storia per le Classi Quarte - Scuola Primaria

Sumer e Accad

Mesopotamia ("terra tra acque") era il nome con cui dai Greci veniva indicata la regione asiatica compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate. In quella regione si svilupparono le civiltà sumera, assira e babilonese. (Spesso ci si riferisce sbrigativamente a quei popoli con il termine "i Babilonesi". E' opportuno invece tenere presente che si trattò di tre diverse civilizzazioni, spesso in contrasto tra loro, pur dotate di caratteri abbastanza simili).
Le fertili pianure della Mesopotamia (specialmente lungo il basso corso dei due fiumi) costituirono da sempre un potente richiamo per le popolazioni limitrofe. Si comprende quindi che la storia delle tre civiltà sia un susseguirsi di migrazioni, invasioni, guerre e conquiste.
La più antica civiltà ad affermarsi fu quella sumera, nelle pianure meridionali tra i due fiumi. Il nome Sumer attribuito alla regione stessa, data probabilmente dall'inizio del III millennio a.C. Lo stesso nome fu attribuito anche alla capitale.
All'incirca tra il VI e il IV millennio a.C. i (precedenti) primitivi insediamenti fortificati si trasformarono in vere e proprie città. Le prime città sumere furono Uruk, Adab, Eridu, Isin, Kish, Kullab, Lagash, Larsa, Nippur e Ur.
Il primo re sumero di cui si abbia notizia da tavolette d'argilla fu Etana, re di Kish, ca. 2800 a.C.
Un personaggio importante fu Gilgamesh (2700 - 2650 a.C. ca.) che fece acquisire una posizione importante alla città di Uruk. Le sue gesta vennero celebrate in un celebre poema epico, l ' epopea di Gilgamesh.
Prima della metà del terzo millennio a.C. l'impero sumero si estendeva dal Golfo Persico, attraverso l'Assiria, fino al Mediterraneo.
Intorno al 2300 a.C. l'impero fu soggetto a numerose invasioni. Il re di stirpe semitica Sargon I il Grande (2335 - 2279 ca. a.C.) conquistò l'intera regione trasferendo la capitale da Sumer ad Agade. I due gruppi etnici si integrarono fino a formare un unico gruppo etnico e linguistico, che divenne noto con il nome di Accadi. L'impero stesso acquisì il nome composto di Sumer e Accad.
La dinastia accadica durò circa un secolo. In seguito si ebbero numerose invasioni, intervallate da periodi di ripristino della sovranità accadica.
All'inizio del II millennio a.C. i territori sumeri furono progressivamente invasi da nomadi di stirpi semitiche. Verso la metà del XVIII secolo a.C. Hammurabi di Babilonia pose termine al regno di Sumer e Accad.

Nota - Si ritiene che la scrittura cuneiforme, incisa principalmente su argilla (ma anche su pietra, metallo, cera ed altri materiali) abbia avuto origine, per opera dei Sumeri, nel sud della Mesopotamia, per mettere per iscritto testi in lingua sumerica. Quando poi l'accadico sostituì il sumerico come lingua della comunicazione internazionale e fu usato dagli scribi di tutto il Medio Oriente, la scrittura cuneiforme si diffuse in Asia Minore, Siria, Persia, Palestina ed Egitto, adattandosi talvolta alle lingue locali.

LA SCRITTURA CUNEIFORME
Come abbiamo visto, la prima civiltà sviluppatasi in Mesopotamia fu quella dei Sumeri. C'è concordanza generale nell'attribuire a loro l'invenzione della scrittura cuneiforme che venne adottata anche dagli altri regni mesopotamici, con opportuni adattamenti.
Generalmente ci si riferisce al linguaggio dei Babilonesi con il termine di accadico. Essi facevano uso anche di parole di origine sumeriana per le unità fonetiche del loro linguaggio. Una parola in accadico (linguaggio parlato dei Babilonesi) era costituita da sillabe, ed ogni sillaba era rappresentata da un segno grafico sumeriano. In tal modo, il simbolo sumeriano svolgeva la funzione di fonogramma.

I Babilonesi impiegavano simboli grafici sumeriani in entrambi i modi linguistici (sumeriano e babilonese). Per esempio, la parola per esprimere in accadico (babilonese) la costellazione Bilancia era zibanitu che significa appunto "bilancia". L'antica parola sumeriana per "bilancia" era RIN. Allora, uno scriba babilonese, scrivendo in accadico, poteva mettere per iscritto il nome della costellazione Bilancia in due modi. Poteva suddividere la parola "zibanitu" in sillabe (zi - ba - ni - tu) e rappresentarla con i quattro simboli grafici sumeriani corrispondenti. Oppure poteva rappresentare la stessa parola tramite un unico simbolo sumeriano per la parola "RIN". Nel leggere ad alta voce, poteva poi pronunciare quest'unico simbolo "rin" oppure addirittura pronunciarlo come "zibanitu" (evidentemente loro sapevano destreggiarsi nel contesto). Ma le cose poi si complicavano ulteriormente perchè uno stesso simbolo grafico poteva avere diversi valori fonetici, ognuno con un suo significato.

Nelle traduzioni di testi babilonesi si usa distinguere tra parole accadiche (babilonesi) e parole sumeriche, scrivendo le prime in corsivo e le seconde con lettere maiuscole. Così, ad esempio per indicare la stella dell'Aratro in sumerico si scriveva MUL.APIN
In effetti, il fonema corrispondente a MUL ("stella"), spesso non veniva nemmeno pronunciato, ma in scrittura serviva ad allertare il lettore che la parola che seguiva, PIN ("aratro"), rendeva l'insieme "stella dell'Aratro" e non semplicemente "aratro".
Alcuni studiosi moderni omettono il simbolo "MUL" prima del simbolo della stella. Altri lo riportano ad apice, per cui si ha: mulAPIN.
La scrittura cuneiforme venne a poco a poco abbandonata negli ultimi tre secoli a.C., soppiantata dal greco importato dalla dinastia seleucide. Ma sopravvisse nei testi astronomici fino al secolo I della nostra era.

sabato 7 novembre 2015

I CELTI

Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria


I CELTI
Mitologia celtica

è possibile consultare il sito



Per la Mitologia dei Celti:


  1. Il pantheon Gallico
  2. Mercurius. L'inventore di tutte le arti
  3. Iuppiter Taranis. Il dio con la ruota
  4. Sucellos. Il dio col mazzuolo
  5. Apollo. Divinità della luce e delle acque



martedì 27 ottobre 2015

Le Curve di Livello


Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria


LE CURVE DI LIVELLO
altrimenti dette Isoipse o Curve Altimetriche

Per rappresentare l'andamento e la conformazione del suolo (monti, valli, pianure, ecc), esistono diversi sistemi. Nelle carte topografiche si ricorre alle curve di livello (o isoipse, dal greco “uguale altitudine”), che sono le linee ideali che uniscono tutti i punti di uguale quota[1] rispetto al livello del mare.

Il principio su cui si basa la loro costruzione è semplice: se immaginiamo di sezionare una certa zona con una serie di piani orizzontali, tutti alla stessa distanza fra di loro, otterremo altrettante linee curve chiuse, risultanti dall'Intersezione di questi piani con la superficie del terreno, linee che uniscono i punti che si trovano alla stessa quota.

Se ora proiettiamo queste curve su un foglio, avremo su di esso altrettante curve, più o meno sinuose; una per ogni piano orizzontale con il quale abbiamo sezionato il terreno. Queste curve sono dette curve di livello o isoipse (Curve Altimetriche).

Quanto più le curve di livello sono ravvicinate tra loro, tanto più il pendio è ripido e viceversa, quanto più sono distanziate, tanto più il pendio è dolce.

Non tutte le curve di livello riportano la quota corrispondente, ma, per convenzione, solo una ogni 4. Queste curve sono segnate con tratto continuo marcato e, nelle carte alla scala 1:25.000, hanno tra loro un dislivello di 100 m (curve direttrici). Le linee comprese fra le curve direttrici sono segnate con un tratto più sottile e sono dette curve intermedie o ordinarie. Quando le curve direttrici e intermedie non sono sufficienti a rappresentare una zona, si introducono le curve ausiliarie, segnate col tratteggio. La differenza fra una curva di livello e quella successiva è detta equidistanza ed è sempre segnata sulla carta, in basso.



RAPPRESENTAZIONE TOPOGRAFICA E SIMBOLI

All'inizio le curve di livello vi sembreranno un po' complicate, ma ben presto, con la pratica, imparerete a distinguere i monti, le valli, le colline, ecc. Nella figura potete vedere un esempio di rappresentazione di un terreno su una carta topografica per mezzo delle curve di livello.


Come abbiamo già visto, se le curve di livello sono ravvicinate tra loro questo indica un terreno in forte pendio, mentre curve distanziate indicano un pendio dolce.

In sintesi:

• più le curve sono vicine, più il terreno è ripido;

• più le curve sono distanti, più il pendio è dolce;

• quando le curve sono parallele, il pendio è uniforme;

• le curve a V con il vertice verso il monte indicano gli impluvi[2];

I numeri che trovate sparsi qua e là sulle carte topografiche sono le quote ed indicano l'altitudine in quel punto dal livello del mare. Potete trovarli in corrispondenza delle cime dei monti, vicino a case, ponti, bivi o altri punti significativi. Quando accanto alla quota trovate anche un triangolino, significa che quello è un punto trigonometrico misurato con la massima precisione.

Sulle carte topografiche, oltre ai rilievi, vengono anche indicate le opere dell'uomo (strade, ferrovie, ponti, case, linee elettriche, acquedotti, ecc, ecc.)



NOTE:



[1] Impluvio: valle stretta o solco percorso dalle acque scorrenti verso quote più basse.

[2] Distanza o altitudine di un punto del suolo rispetto al livello marino medio (a seconda che il punto si trovi al disopra o al disotto del livello marino, alla sua q. si attribuisce rispettivamente il segno + o −; quando il segno manchi, s’intende sempre sopra il livello marino).




Tratto da: ”Topografia”, Sussidi  Tecnici N° 5 - Associazione Italiana Guide e Scouts dì Europa Cattolici, della Federazione dello Scoutismo Europeo.

martedì 13 ottobre 2015

La Bussola


Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria



La Bussola


Da: Enciclopedia dei ragazzi (2005) – Treccani,  di Nicola Nosengo

 

Una forza invisibile che ha guidato l'uomo per secoli

La bussola è uno strumento per orientarsi mentre si naviga, si scala una montagna o semplicemente si cammina in un bosco, insomma in tutte quelle situazioni in cui non ci sono a disposizione punti di riferimento ben visibili. Quando si usa la bussola si ha come riferimento il campo magnetico (magnetismo) terrestre, che si può descrivere come una forza che scorre tra due punti precisi del Pianeta, il polo nord magnetico e il polo sud magnetico. Entrambi sono vicini ai poli geografici cioè in punti dove passa idealmente l'asse di rotazione della Terra ma non coincidono esattamente con essi.

La bussola o meglio il tipo più conosciuto di bussola, sfrutta le proprietà di alcuni metalli per individuare la direzione del campo magnetico terrestre, in modo che questa possa essere usata come sistema di riferimento per spostarsi. Sappiamo che una calamita può attrarre alcuni metalli, come il ferro. Ma una calamita, o magnete, ha anche la proprietà di orientarsi lungo l'asse magnetico terrestre. Se il magnete ha una struttura che si sviluppa in lunghezza, una sua estremità punta verso nord, l'altra verso sud. La bussola magnetica è costituita da un ago di acciaio magnetizzato cioè sottoposto a un particolare trattamento elettrico per renderlo sensibile al campo magnetico terrestre montato su un perno, in modo che sia libero di ruotare senza attrito. All'interno dello strumento, sotto l'ago, è di solito montato un quadrante graduato che permette di determinare precisamente una direzione a partire dalla posizione dell'ago.

 

Un'invenzione proveniente dalla Cina

La bussola nacque probabilmente in Cina prima dell'anno Mille, ma era inizialmente utilizzata come un giocattolo o un oggetto rituale. Solo a partire dall'11° secolo i Cinesi iniziarono a usarla per la navigazione. Prima di allora per orientarsi i marinai utilizzavano esclusivamente la posizione delle stelle, metodo che però funziona solo quando le condizioni meteorologiche sono buone. Invece la bussola consente di sapere in ogni circostanza da che parte è il nord e di conseguenza di tenere la direzione desiderata anche in assenza di punti di riferimento visivi.

 

Funzionamento della Bussola

Da:”Topografia” Suss.di Tecnici N°

- Associazione Italiana Guide e Scouts dì Europa cattolici

La bussola è costituita da un ago magnetico posto su un quadrante. L'ago magnetico è poggiato su un piccolo perno ed è libero di ruotare. Essendo attratto dal polo magnetico della Terra, l'ago si orienta secondo una direzione costante Nord - Sud. L'ago della bussola ha una parte bianca e una colorata (in genere nera o rossa).


La parte colorata indica il nord. Attento a non confondere la parte colorata con quella bianca perché potresti avere spiacevoli sorprese. Inoltre, quando usi la bussola, mettiti lontano da metalli (cancellate, automobili, ecc.) e da campi elettrici (linee elettriche, pile, ecc.) in quanto l'ago magnetizzato ne viene influenzato e l'orientamento ne risulta falsato. La bussola, però, non ti serve solo per trovare il Nord, ma, con il goniometro che è riportato su di essa, ti aiuta a misurare un azimut, cioè l'angolo formato fra il Nord e un'altra direzione.

 

I tipi di bussola

Con la bussola di fig. 1 puoi solo vedere la direzione del Nord e quindi non è molto adatta per le attività scout, perché con essa non è possibile rilevare un azimut in modo abbastanza preciso.


La bussola di fig. 2 ha l'ago immerso in un liquido speciale per smorzarne le oscillazioni. È montata su una piastrina trasparente sulla quale sono riportate anche alcune scale di misura. Ha il cerchio graduato che può ruotare e quindi con un po' di attenzione permette di misurare un azimut, anche se in maniera abbastanza approssimativa.
Per le attività ti occorre una bussola goniometrica di tipo perfezionato, come quella di fig. 3. Queste bussole hanno l'ago immerso in un liquido speciale che ne smorza le oscillazioni, hanno un mirino, il cerchio graduato (goniometro) che può ruotare, e uno specchio, sul coperchio o al di sotto del quadrante della bussola. Lo specchio permette di vedere contemporaneamente sia il cerchio graduato che l'ago della bussola mentre si traguarda con il mirino e quindi permette delle misurazioni sufficientemente precise. 




Orientarsi con le stelle


Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria


Orientarsi con le stelle

In una notte serena le stelle sono un’ottima guida per trovare il Nord.
·         Con l'Orsa Minore
Nel nostro emisfero la Stella Polare indica il Nord. Essa fa parte della costellazione del Piccolo Carro, o Orsa Minore, ed è la prima stella del timone del Carro o, se preferisci, quella posta sulla punta della coda dell’Orsa.
·        
Con l'Orsa Maggiore
Non sempre la Stella Polare è ben visibile. Per individuarla si ricorre, allora, alla costellazione del Grande Carro, o Orsa Maggiore, che ha una forma simile a quella del Piccolo Carro, ma è più grande e più luminosa e quindi maggiormente visibile. Il Grande Carro è costituito da quattro stelle che formano il carro e da tre che formano il timone. Se riporti sul prolungamento delle due stelle alla base del carro un segmento pari a 5 volte la loro distanza, arrivi alla Stella Polare.
·         Con Cassiopea
Quando l’Orsa Maggiore non è visibile, si ricorre a Cassiopea, una costellazione formata da 5 stelle a forma di W (d’estate) o di M 8d’inverno), che si trova nel cielo dal lato opposto dell’Orsa Maggiore. La stella centrale di Cassiopea è rivolta verso la Stella Polare.
·         Con Orione
Individua la costellazione di Orione e traccia una linea immaginaria fra la stella centrale della cintura e il centro della testa.
Prolungando questa linea si arriva alla Stella Polare. Inoltre questa linea ti dà, con una buona approssimazione, la direzione Sud-Nord. Alle nostre latitudini, però, Orione è visibile di sera solo dall’autunno all’inizio della primavera.





Orientarsi con la luna

La luna è visibile perché è illuminata dal sole. Essa può aiutarti a controllare la tua posizione in maniera approssimativa ma sufficientemente indicativa. La luna impiega 29 giorni a ruotare intorno alla terra, questo periodo si chiama mese lunare. Nel corso del mese lunare il nostro satellite passa attraverso quattro fasi, ognuna delle quali dura poco più di 7 giorni. Le fasi lunari sono:
1.    Primo quarto: la luna crescente, riconoscibile per avere la gobba a ponente (la luna è a forma di D).
2.    Luna Piena.
3.    Ultimo quarto: la luna calante, riconoscibile per avere la gobba a levante (la luna è a forma di C).
4.    Luna nuova: non è visibile.
Una regoletta per ricordare le fasi lunari è la seguente: quando vedi la luna a forma di D essa Cresce, mentre quando è a forma di C essa Diminuisce.
 Anche la luna, come il sole, sorge a Est, dopo 6 ore è a Sud e tramonta a Ovest, 12 ore dopo essere sorta. Però, mentre il sole ogni mattina alle 6 si trova a Est, purtroppo la luna non ha il buon gusto di fare altrettanto, ma sorge a orari differenti a seconda delle fasi. La tabella in figura ti dà le posizioni delle luna nelle varie fasi. Potrai utilizzarla per orientarti, sia pure in maniera approssimativa, tenendo conto dell’ora e osservando in quale fase si trova la luna.

Trucchi per non perdersi
Esistono vari trucchetti da poter utilizzare per non perdersi, ve ne illustriamo alcuni molto semplici:
 1. Il muschio al piede degli alberi è più abbondante dalla parte dei venti che portano la pioggia e nella parte che rimane costantemente all'ombra, generalmente a O-N-O.
2. Gli alberi sono generalmente incurvati dai venti dominanti es. Nord Est dal Grecale.
3. Nelle vecchie chiese, la posizione del coro (parte opposta all'ingresso e generalmente dietro l'altare) è orientata verso Est.
4. Al mattino il vento soffia sempre dalla stessa direzione conoscendone il nome locale, si sa la direzione d'arrivo