lunedì 7 marzo 2016

La tettonica a zolle e la deriva dei continenti

Materiale di Geografia per le Classi Quarte - Scuola Primaria

I CONTINENTI

Continenti
CONTINENTE: Vasto complesso di terra emersa interamente circondato dalle acque di oceani e mari.

Eurasia:rosso Americhe:verde Africa:giallo Australia:viola Antartide:blu


L'Europa e l'Asia non sono separate da oceani e mari, ma costituiscono un'unica terraferma, un solo blocco: Eurasia

Osserva bene i continenti e i loro confini, cosa noti?

I confini dei continenti combaciano, questi continenti che adesso sono lontani presentano aspetti simili.

Eurasia 

LA DERIVA DEI CONTINENTI

Pangea e Panthalassa
Lo scienziato Alfred Wegener propose nel 1910 la teoria della DERIVA DEI CONTINENTI secondo la quale in un certo periodo della Storia della Terra, circa 200 milioni di anni fa, i continenti sono stati uniti in unico blocco chiamato la Pangea per poi allontanati. A quei tempi esisteva anche un unico oceano detto Panthalassa. Prima di quel periodo i continenti erano separati ma non nella forma in cui li conosciamo oggi.

180 milioni di anni fa i movimenti continui della crosta terreste hanno prodotto una frattura, e il grande continente si è separato in un continente a nord, detto Laurasia, e uno a sud chiamato Gondwana, con in mezzo un mare detto mare di Teti (Tetide)

130 milioni di anni fa America del nord ed Eurasia iniziarono a differenziarsi mentre America del sud, Africa e Antartide erano già separati.


I continenti si allontanano 
40 milioni di anni fa il movimento delle masse continentali ha portato alla forma e alla disposizione dei continenti attuali.

I continenti che vediamo oggi sono il risultato di un processo iniziato molti milioni di anni fa, che inizialmente fu chiamato deriva dei continenti e poi tettonica delle zolle o delle placche.

Se osservi la terra nel disegno ti accorgi che è composta da vari strati, il più esterno è la crosta terrestre che è divisa in enormi zolle o placche che galleggiano sullo strato sottostante, il mantello, che è più fluido.

I movimenti che avvengono nel mantello fanno spostare le zolle sulla crosta terrestre.


Strati interni della Terra 
Ciò che mancava all'attenta osservazione di Wegener era una spiegazione di come tutto ciò fosse avvenuto e di quale fosse il "motore" in grado di spostare i continenti.

TETTONICA A ZOLLE

Gli scienziati moderni hanno confermato l'ipotesi di Wegener della deriva dei continenti e hanno formulato la teoria della TETTONICA A ZOLLE, secondo la quale la parte esterna e superficiale della terra non è compatta ma spezzata in tante Zolle Crostali che si muovono.


movimenti delle zolle o placche 
La crosta terrestre, insieme alla parte più esterna del mantello superiore sottostante, è caratterizzata da un comportamento fragile. La crosta è suddivisa in una decina di "zolle" principali o "placche" di varia forma e dimensione, e anche di numerose micro placche. divise fra loro da Linee di Faglia; tutte queste placche si possono paragonare a zattere che "galleggiano" sullo strato immediatamente sottostante del mantello.

Per effetto combinato delle elevate temperature e delle pressioni questa parte della terra, pur essendo allo stato solido si comporta come un fluido ad elevata viscosità, i cui movimenti sono significativi in milioni di anni. Le zolle tettoniche si possono muovere e collidere, scorrere l'una accanto all'altra o allontanarsi fra loro. Per tale motivo, nel corso della storia della terra, l'estensione e la forma di continenti ed oceani hanno subito importanti trasformazioni.

Fonte: CONTINENTI E TETTONICA DELLE PLACCHE

IMMAGINI

Altra immagine degli strati interni della Terra
Placche o zolle e linee di faglia - 1
Placche o zolle e linee di faglia   - 2
Placche o zolle e linee di faglia - 3
Movimenti interni alla Terra - 2
Movimenti interni alla Terra - 1
Moventi delle placche
Placche convergenti

Situazione dell'Italia - 1



Situazione dell'Italia - 2
Carta sismica dell'Italia

giovedì 3 marzo 2016

Antica Roma - L'apologo di Menenio Agrippa

Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria

Agrippa Menenius Lanatus
Le già precarie condizioni di vita dei plebei, si erano paurosamente aggravate a causa delle guerre che Roma aveva dovuto combattere contro Porsenna e i suoi alleati.

Il dramma della povertà aveva, inoltre, penalizzato proprio i più indifesi dal punto di vista legale e i capifamiglia che erano stati costretti a contrarre debiti e che erano insoluti, erano ridotti in schiavitù.

Vinti dalla disperazione e dalla sofferenza, i plebei abbandonarono l’ Urbe e si ritirarono su un colle, il monte Sacro, nei pressi dell’Aniene, con l’intenzione di fondarvi una nuova città.

Proprio in quel periodo un grande esercito di Volsci, si apprestava a marciare contro Roma e i patrizi, che non potevano da soli fronteggiare una guerra, tentarono, un po’ con le minacce e un po’ con le promesse di convincere i plebei a ritornare in città. Ma fu tutto inutile!

La situazione era divenuta realmente critica finché si decise di inviare Menenio Agrippa a parlamentare con quegli esiliati volontari.

Benché senatore e patrizio di nobilissima famiglia, Menenio era molto amato dalla plebe per la sua bontà. Egli si recò sul Monte Sacro e, con garbo, riuscì a persuadere i plebei a ritornare a Roma dietro promessa concessione di una più attiva partecipazione al governo della città.

Il risultato raggiunto era senz’ altro eccezionale ed egli l’aveva ottenuto narrando un semplice e toccante apologo:

Capitò un giorno che le membra umane, indignate e stanche di essere sfruttate dallo stomaco, ordirono un complotto contro di lui, decidendo all’ unanimità di non fornirgli più cibo.Esse lo ritenevano un fannullone che se ne stava in ozio a godersi il frutto del loro lavoro e che, quindi, ben meritava di essere lasciato morire per fame. Rimasto digiuno, lo stomaco cominciò a sentirsi male con somma gioia delle congiurate che assaporavano la desiderata vendetta. Passato qualche giorno, le condizioni dello stomaco si aggravarono ulteriormente fino a non dar più alcun nutrimento al corpo. Le membra si indebolirono e furono colpite da uno strano malessere i cui sintomi più evidenti erano fiacchezza, stanchezza e languore. Il decadimento sembrava irreversibile e se lo stomaco era veramente malandato, gli altri organi non gli erano da meno. Le membra compresero solo troppo tardi che il loro deperimento era in relazione con l’agonia del loro mortale nemico il quale, in effetti, si era rivelato essere meno strozzino del previsto, poiché aveva saputo ben distribuire forza e vigore.

La morale del racconto era chiara:

“Come le membra e lo stomaco sono reciprocamente legati da comuni interessi, così patrizi e plebei devono riconoscere la loro vicendevole dipendenza.”

Fonte: peppinopulzello.wordpress.com

apòlogo s. m. [dal lat. apolŏgus, gr. ἀπόλογος «racconto»] (pl. -ghi). – Tipo di favola caratterizzato da uno spiccato senso allegorico e morale: l’a. dello stomaco e delle membra, quello con cui Menenio Agrippa avrebbe convinto i plebei a porre termine alla secessione sul Monte Sacro (o sull’Aventino secondo la tradizione più antica). Fonte: Vocabolario Treccani

Antica Roma - Cincinnato, il dittatore


Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria


Lucio Quinzio Cincinnato
Cincinnato (Lucius Quinctius Cincinnatus) è stato un politico romano. Fu console nel 460 a.C. e due volte dittatore, nel 458 a.C. e nel 439 a.C. Sappiamo da Tito Livio che aveva passato gli ottant'anni quando fu proclamato dittatore per la seconda volta.


Nell’antica Roma, durante il periodo della Repubblica, la figura del dittatore (lat.: dictator) non aveva un significato negativo, come lo intendiamo noi oggi, nel senso di: deposta e tiranno.

La dittatura era una magistratura straordinaria:

  • Ad essa i Romani facevano ricorso solo in situazioni di estrema emergenza, come per sedare una rivolta o per affrontare pericoli esterni e governare lo Stato in situazioni di difficoltà.
  • Il dittatore durava in carica fino a quando non avesse svolto i compiti per i quali era stato nominato e comunque non più di sei mesi.
  • Il dittatore era dotato di summum imperium, cioè di un potere assoluto. Univa in se stesso il potere dei due consoli; tutti gli altri magistrati erano a lui subordinati.
  • Il dittatore non veniva eletto dalle assemblee popolari, come tutti gli altri magistrati, ma veniva dictus, cioè nominato, da uno dei consoli, in accordo con l'altro console e con il Senato.
  • Si doveva seguire un rituale preciso che prevedeva la nomina di notte, in silenzio, rivolti verso oriente, e in territorio romano.
Cincinnato

Roma si trovava in pericolo. il momento non era facile dopo le guerre contro i Volsci e le aspre lotte fra patrizi e plebei. La leggenda storica ci racconta che gli Equi (439 a.C.) saccheggiavano le terre latine nei pressi del monte Algido (situato presso l'odierna Frascati, sui Colli Albani) e minacciavano Roma. L’esercito romano era in difficoltà e non riusciva a respingere il pericolo.

La città, spaventata da queste notizie, non poté fare altro che ricorrere alla Dittatura. Vennero così sospese le cariche dei Consoli e si dovette ricorrere in via estrema alla Dittatura. Fu scelto a quel supremo compito Lucio Quinzio Cincinnato, un patrizio, ormai anziano e ridotto in povertà. Per mantenere la famiglia si era dedicato all’agricoltura e si era ritirato al di là del Tevere in una piccola casetta di campagna, presso un suo campicello. Lì viveva lavorando da solo il piccolo podere.

Gli inviati del Senato andarono da lui e gli comunicarono che l‘Urbe era in pericolo, pregandolo di salvare la Patria. Gli venivano affidati i sommi poteri: suo perciò il comando dell’esercito e della città. Egli era intento all'aratro, mezzo spogliato, perché faceva un gran caldo. Per accogliere con onore gli inviati della Repubblica, si lavò il sudore e la polvere, si fece portare la toga dalla sua moglie Racilia. Sentito ciò che si voleva da lui, accettò l’incarico senza indugio e partì subito con essi.

La città lo accolse con grande festa, ed egli subito predispose ogni cosa necessaria per affrontare l’emergenza. Chiamò alle armi tutti gli uomini in età militare, comandando a ciascuno di portare cibo cotto per cinque giorni, e pali per costruire steccati e trincee. 

Nella notte, con l’esercito che si era formato, Cincinnato arrivò presso il campo nemico, nella valle sotto il monte Algido. I soldati scavarono una lunga fossa e vi piantarono tutto intorno i pali, formando una palizzata. Allo spuntare del giorno gli Equi, così rinchiusi, si trovarono prigionieri nel loro stesso campo. Assaliti da ogni parte, furono fatti oggetto di numerosi lanci di frecce. Cincinnato li costrinse ad arrendersi, umiliandoli a passar sotto il giogo.

Il Dittatore portò prigionieri a Roma i capi degli Equi ed il loro comandante. Ma dopo avere in soli sedici giorni salvato la Patria, non volle per se né onori, né ricompense in denaro. Rifiutò i premi che gli si offriva, depose la Dittatura e ritornò alla sua povera vita di sempre, alla casetta e ai suoi campi. Era felice solo per il dovere compiuto e per aver salvato la sua città.
Cincinnati, USA, statua di Lucio Quinzio Cincinnato


Cincinnato è ancora oggi preso a modello ed esempio come il politico virtuoso, che serve lo stato non per interessi personali ma solo per il bene della Patria e dei suoi concittadini. A lui è dedicata la città di Cincinnati, negli Stati Uniti.

mercoledì 2 marzo 2016

Antico Egitto - Cronologia

Materiale di Storia per le Classi Quarte - Scuola Primaria

LA STORIA DELL'ANTICO EGITTO

Alto e Basso Egitto

L'antico Egitto ha una storia veramente lunga, di circa 3200 anni; essa è divisa in vari periodi.

  • PERIODO PREDINASTICO dal 3200 avanti Cristo al 3150 a.C.
In questo primo periodo della storia dell'Egitto sia ha formazione della prima civiltà egiziana, con i due regni distinti dell'Alto e del Basso Egitto e con due sovrani, rispettivamente a nord (Delta) e a sud.

  • PERIODO ARCAICO (1° e 2°  dinastia) dal 3150 a.C. al 2700 a.C.
Menes-Narmer

Durante il periodo arcaico si ha l'unione dell'Alto e del Basso Egitto ad opera del re Menes. L'Alto Egitto si estendeva a sud dell'attuale Cairo fino ad Assuan. Menes, reggeva l'Alto Egitto e indossava una corona bianca a forma di cono, conquistò il Basso Egitto intorno al 2850 a.C. Adottò quindi una doppia corona, quella bianca dentro quella rossa, cambiò il nome e si fece chiamare Narmer, "Signore delle Due Terre". Costruì la capitale del suo duplice regno, Menfi, a sud-ovest del Cairo. Menes-Narmer regnò per 62 anni e che fu ucciso da un ippopotamo e subito dopo la sua morte fu proclamato immortale e adorato come una divinità. Esso è considerato il primo faraone.

  • ANTICO REGNO (3° - 6° dinastia) dal 2700 a.C. al 2160 a.C.
Piramidi di Giza

Questo è il periodo delle costruzioni delle grandi piramidi, di Cheope di Chefren e di Micerino. Risale a questa epoca anche la celebre Sfinge di Giza. Si diffonde in tutto l'Egitto il culto del sole e i faraoni si considerano figli di Ra. La capitale è ancora la città di Menfi

  • PRIMO PERIODO INTERMEDIO (7° - 10° dinastia) dal 2160 a.C. al 2055 a.C.
Questo è un momento di crisi politica con grandi turbolenze, agitazioni, lotte sociali interne all'Egitto.

  • MEDIO REGNO (11° - 12°  dinastia) dal 2055 a.C. al 1790 a.C.
Tebe

In questa epoca finiscono le lotte sociali e politiche e la civiltà egizia ritrova tutta la sua forza. La capitale fu spostata da Menfi alla città di Tebe ; questo fu un periodo di grande splendore per tutto l'Egitto e di grandi progressi tecnologici sociali e culturali.

  • SECONDO PERIODO INTERMEDIO (13° - 17°  dinastia) dal 1790 a.C. al 1540 a.C.
Qui si ha una nuova fase di decadenza, con una nuova crisi interna e soprattutto l'Egitto subisce un’invasione di popoli stranieri dal Nord chiamati Hyksos che si stabiliscono nel delta del Nilo e dominano il regno.

  • NUOVO REGNO  (18° - 20°  dinastia) dal 1540 a.C. al 1080 a.C.
Ramses II

L'Egitto vive nuovamente un periodo di grande splendore, vengono conquistate a sud la Nubia e inizia una lunga guerra contro gli Ittiti al nord. In quest’epoca e si può parlare di un vero e proprio impero egizio poiché il regno è dominato da grandi faraoni come la regina Hatshepsut,  Tutankhamon e il grande Ramses II, considerato tra i più grande fra tutti i faraoni nella la storia dell'Egitto. Egli che combatté una lunga guerra contro l'impero ittita, culminata nella Battaglia di Qadeš (maggio 1275 a.C); la capitale è ancora te Tebe.

  • TERZO PERIODO INTERMEDIO (21° - 25°  dinastia) dal 1080 a.C. al 672 a.C.
Il nuovo regno finisce con l’invasione dei Popoli del Mare, genti misteriosi provenienti dal Mediterraneo occidentale che fecero crollare anche l'impero Ittita. Secondo alcuni si tratterebbe di una confederazione di predoni (pirati) abili marinai provenienti dall'Europa meridionale, specialmente dall'Egeo, che navigando verso il Mar Mediterraneo orientale sul finire dell'età del bronzo invasero l'Anatolia, la Siria, Palestina, Cipro e l'Egitto. Altri ritengono che provenissero dalla Sardegna.

  • PERIODO TARDO (26° - 31° dinastia) dal 672 a.C. al 343 a.C.
Alessandro Magno

Si va verso la fine della Civiltà egiziana. In Egitto il potere politico decade e il regno cadrà per ben due volte, sotto la dominazione degli Assiri e dei Persiani. Nel 343 a.C. l’Egitto verrà liberato dalla Persia e conquistato da Alessandro Magno che si proclamerà faraone (Signore dell’Alto e del Basso Egitto).

  •             PERIODO GRECO-ROMANO (32° - 33° dinastia) dal 343 a.C. al 30 a.C.
Cleopatra

Questo è l’ultimo momento della Storia egiziana, successivo alla morte di Alessandro Magno (333 a.C.). Si hanno le ultime due dinastie di origine greca, la  Macedone e la Tolemaica.  È il periodo in cui fu scolpita la Stele di Rosetta (196 a.C.). Nel 30 a.C. Cleopatra, l'ultima regina d'Egitto, verrà sconfitta dai Romani e si suiciderà; l’Egitto diventa una  provincia dell'impero romano.

Linea del tempo