giovedì 3 marzo 2016

Antica Roma - Cincinnato, il dittatore


Materiale di Storia per le Classi Quinte - Scuola Primaria


Lucio Quinzio Cincinnato
Cincinnato (Lucius Quinctius Cincinnatus) è stato un politico romano. Fu console nel 460 a.C. e due volte dittatore, nel 458 a.C. e nel 439 a.C. Sappiamo da Tito Livio che aveva passato gli ottant'anni quando fu proclamato dittatore per la seconda volta.


Nell’antica Roma, durante il periodo della Repubblica, la figura del dittatore (lat.: dictator) non aveva un significato negativo, come lo intendiamo noi oggi, nel senso di: deposta e tiranno.

La dittatura era una magistratura straordinaria:

  • Ad essa i Romani facevano ricorso solo in situazioni di estrema emergenza, come per sedare una rivolta o per affrontare pericoli esterni e governare lo Stato in situazioni di difficoltà.
  • Il dittatore durava in carica fino a quando non avesse svolto i compiti per i quali era stato nominato e comunque non più di sei mesi.
  • Il dittatore era dotato di summum imperium, cioè di un potere assoluto. Univa in se stesso il potere dei due consoli; tutti gli altri magistrati erano a lui subordinati.
  • Il dittatore non veniva eletto dalle assemblee popolari, come tutti gli altri magistrati, ma veniva dictus, cioè nominato, da uno dei consoli, in accordo con l'altro console e con il Senato.
  • Si doveva seguire un rituale preciso che prevedeva la nomina di notte, in silenzio, rivolti verso oriente, e in territorio romano.
Cincinnato

Roma si trovava in pericolo. il momento non era facile dopo le guerre contro i Volsci e le aspre lotte fra patrizi e plebei. La leggenda storica ci racconta che gli Equi (439 a.C.) saccheggiavano le terre latine nei pressi del monte Algido (situato presso l'odierna Frascati, sui Colli Albani) e minacciavano Roma. L’esercito romano era in difficoltà e non riusciva a respingere il pericolo.

La città, spaventata da queste notizie, non poté fare altro che ricorrere alla Dittatura. Vennero così sospese le cariche dei Consoli e si dovette ricorrere in via estrema alla Dittatura. Fu scelto a quel supremo compito Lucio Quinzio Cincinnato, un patrizio, ormai anziano e ridotto in povertà. Per mantenere la famiglia si era dedicato all’agricoltura e si era ritirato al di là del Tevere in una piccola casetta di campagna, presso un suo campicello. Lì viveva lavorando da solo il piccolo podere.

Gli inviati del Senato andarono da lui e gli comunicarono che l‘Urbe era in pericolo, pregandolo di salvare la Patria. Gli venivano affidati i sommi poteri: suo perciò il comando dell’esercito e della città. Egli era intento all'aratro, mezzo spogliato, perché faceva un gran caldo. Per accogliere con onore gli inviati della Repubblica, si lavò il sudore e la polvere, si fece portare la toga dalla sua moglie Racilia. Sentito ciò che si voleva da lui, accettò l’incarico senza indugio e partì subito con essi.

La città lo accolse con grande festa, ed egli subito predispose ogni cosa necessaria per affrontare l’emergenza. Chiamò alle armi tutti gli uomini in età militare, comandando a ciascuno di portare cibo cotto per cinque giorni, e pali per costruire steccati e trincee. 

Nella notte, con l’esercito che si era formato, Cincinnato arrivò presso il campo nemico, nella valle sotto il monte Algido. I soldati scavarono una lunga fossa e vi piantarono tutto intorno i pali, formando una palizzata. Allo spuntare del giorno gli Equi, così rinchiusi, si trovarono prigionieri nel loro stesso campo. Assaliti da ogni parte, furono fatti oggetto di numerosi lanci di frecce. Cincinnato li costrinse ad arrendersi, umiliandoli a passar sotto il giogo.

Il Dittatore portò prigionieri a Roma i capi degli Equi ed il loro comandante. Ma dopo avere in soli sedici giorni salvato la Patria, non volle per se né onori, né ricompense in denaro. Rifiutò i premi che gli si offriva, depose la Dittatura e ritornò alla sua povera vita di sempre, alla casetta e ai suoi campi. Era felice solo per il dovere compiuto e per aver salvato la sua città.
Cincinnati, USA, statua di Lucio Quinzio Cincinnato


Cincinnato è ancora oggi preso a modello ed esempio come il politico virtuoso, che serve lo stato non per interessi personali ma solo per il bene della Patria e dei suoi concittadini. A lui è dedicata la città di Cincinnati, negli Stati Uniti.

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